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RIMANETE IN ME

Rimanete in me: quale cosa più grande possiamo desiderare, dopo aver incontrato il Signore? Rimanere nella sua amicizia, vivere nella sua grazia, appartenere al suo corpo nella Chiesa: che cosa vuol dire? come si fa? Si comincia dal desiderio, dalla volontà, dalla decisione. E tuttavia, più che una nostra iniziativa e azione, è un lasciarsi afferrare da Lui ogni giorno, nelle circostanze che accadono. E’ rimanere nella sua Chiesa, anche quando ne vediamo le contraddizioni e quando noi stessi cadiamo in contraddizione. La Sua grazia vale più della vita. ...continua a leggere "Mercoledì 27 aprile 2016, San Liberale, IV-V secolo"

LA PARTENZA E L’ATTESA

Gesù prepara i discepoli alla sua partenza. Dice che dovrebbero rallegrarsi del suo ritorno al Padre. Ci si può rallegrare per la partenza di un amico grande e di un Maestro, anzi di Colui dal quale dipende il nostro destino? Si può accogliere la sua pace se si riconosce che Egli potrà tornare e ancora accompagnarci nel cammino della vita. Come potrà avvenire questo? I primi discepoli – e noi con loro – lo potranno capire e sperimentare fidandosi delle parole di Gesù e accogliendo il suo Spirito. ...continua a leggere "Martedì 26 aprile 2016 – San Cleto-Anacleto, papa, m. 88"

L’ANNUNCIO

Marco, il primo a raccontare la storia di Gesù, conclude il suo Vangelo con la consegna che Gesù fa agli apostoli inviandoli in tutto il mondo. Il Vangelo è un annuncio che salva, ci fa conoscere Gesù e apre alla fede in Lui, che ci accoglie nel Battesimo. Subito Gesù lascia gli apostoli e sale al cielo. Non si tratta di un abbandono: il Signore continua ad agire e si manifesta anche con segni straordinari, che diventeranno palesi dopo l’Ascensione con la venuta dello Spirito Santo. ...continua a leggere "Lunedì 25 Aprile, San Marco Evangelista"

VEDERE IL PADRE

Dovrà dircelo ancora Gesù? In tutti i modi ha parlato della sua venuta dal Padre, del rapporto con il Padre e della sua volontà di compiere le opere del Padre. Gesù ha suscitato in noi il desiderio di conoscere il Padre e di vederlo. Ora Egli vibra la stoccata finale: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”. Per vedere il Padre, per raggiungere lo scopo della vita, occorre – e basta – conoscere Gesù, seguire Lui e agire in nome suo. Il cielo ha toccato la nostra terra perché la terra tocchi il cielo. ...continua a leggere "Sabato 23 aprile 2016 – San Giorgio martire, Palestina m. 303 circa; Sant’Adalberto di Praga, 956-997"

 

ABITARE CON GESU’

Chi ha trovato Gesù ed ha vissuto con Lui, come potrebbe non desiderare di stare con Lui per sempre? Accade così per un grande amore. Gesù va ad abitare nella casa del Padre suo, da dove Egli è venuto. Ci andrà con la sua umanità, con il suo corpo crocifisso e glorioso. Lì Egli prepara un posto anche per noi. Per quale strada ci si arriva? La strada è ancora Gesù: stando attaccati a Lui, nell’amicizia con Lui, nella Sua Grazia, veniamo condotti anche noi dove Lui vive e regna. ...continua a leggere "Venerdì 22 aprile 2016, San Leonida martire, padre di Origene, sec III"

CRISTO PERMANE

Entriamo con l’apostolo Giovanni nella sala dell’Ultima Cena. La Chiesa del Risorto è chiamata a vivere quello che Gesù ha fatto e ha proposto a noi. Il gesto del servo che lava i piedi, quante volte e in quanti modi è stato praticato lungo i 2000 anni di vita della Chiesa! Quante volte Cristo è stato nuovamente accolto e amato. Nello stesso tempo, anche la figura del tradimento ha continuato a proiettare la sua ombra. Ma Cristo permane: “Io sono”. Egli rinnova il cuore e la vita di quanti lo amano. ...continua a leggere "Giovedì 21 aprile 2016 – Sant’Anselmo di Aosta 1034-1109"

UNITI A GESU’, UNITI AL PADRE

L’incessante rimando di Gesù al Padre ci riconduce all’origine da cui tutto sgorga e vive. Gesù è l’immagine, l’amore e l’opera del Padre comunicati a noi. Vedendo Gesù, vediamo il Padre; seguendo Gesù, arriviamo al Padre. Gesù è la via certa e concreta per camminare nella luce e nella verità e giungere alla vita. Nessuno ci può strappare dalla comunione del Figlio con il Padre. Stretti a Cristo come Giovanni quando ha appoggiato il capo sul petto di Gesù, stretti al corpo di Cristo che è la Chiesa, otteniamo pace, pienezza e paradiso. ...continua a leggere "Mercoledì 20 aprile 2016 – Sant’Agnese di Montepulciano, 1268-1317"

"Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore".

IL CEDIMENTO DEL CUORE

La contesa con i Giudei continua ben oltre la discussione che è avvenuta dopo il miracolo dei pani. Gesù dice cose vere e grandi, ma non è sul piano della dialettica che i suoi interlocutori possono venire conquistati. Non si crede attraverso le parole. Nemmeno le opere di Gesù hanno il potere di convincere, quando non ci si decide a ‘fare parte delle sue pecore’, cioè quando non avviene un ‘cedimento’ del cuore e della volontà, aprendosi alla fiducia. Solo allora si potrà ascoltare la sua voce e seguire il Signore.  ...continua a leggere "Martedì 19 aprile 2016 – San Leone IX, papa, 1002-1054"

"Io sono la porta delle pecore".

Il PASTORE e la  PORTA

Il guardiano vigila di notIMG-20160417-WA0010te le pecore che gli vengono affidate da vari pastori. Ogni pastore che arriva, chiama le sue pecore per nome e queste gli si accostano ed escono con lui dal recinto. Il pastore entra ed esce dalla porta. Gesù è porta e pastore. Chi entra attraverso di Lui, mostra di conoscere le pecore. Come pastore le conduce in pascoli abbondanti e sicuri. Nell’Anno del Giubileo entriamo attraverso la Porta Santa e siamo condotti a percorrere territori di vita buona dal Pastore che ci conosce e ci vuole bene.
...continua a leggere "Lunedì 18 aprile 2016, San Galdino, vescovo, Milano 1096-11"