Vai al contenuto

Quant’è la distanza da Norcia a Chioggia?                 Padre Cassian viene a trovare gli amici che negli ultimi mesi sono andati più volte e in vari gruppi a Norcia a dare una mano per edificare il nuovo monastero 'in monte'. Il grande movimento che si è creato dopo le distruzioni del terremoto, fa dire al Padre che è in atto un miracolo. È lui l'iniziatore della presenza dei monaci in Norcia. Mandato a Roma dagli Stati Uniti, nel 2002 iniziò la presenza nel luogo di nascita di San Benedetto, costituendo una comunità di varia provenienza internazionale, che ora vede nella edificazione del Monastero in Monte una stabile nuova dimora. Recentemente ha ceduto il posto di abate a un altro monaco. Nei nuovi locali s’è continuato a produrre la birra, che ora viene presentata a tavola, fresca e pienamente gustosa, nella cena alla Sagra del pesce, con amici che discorrono di opere educative e sociali e fanno domande sulla vita monacale, così sconosciuta ed equivocata nei nostri ambienti. Il dialogo non dimentica di sottolineare quanta Europa è nata dalla regola benedettina, e quanti cristiani vi trovano ancora paragone e suggerimento: 'Niente anteporre a Cristo, perché Cristo non antepone nulla a te".

 

...continua a leggere "IL MONACO E GLI AMICI"

Nel silenzio della Cattedrale, stasera dalle 21 alle 22 adoriamo il Signore.

Vangelo secondo Matteo 12,1-8

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

UNA LEGGE PER L’UOMO

Serviamo la legge o serviamo l’uomo? La legge è fatta per l’uomo. La stessa legge del riposo sabbatico è stata donata per garantire agli uomini la libertà di figli di Dio. In questo rapporto ritroviamo noi stessi, sganciandoci da ciò che tende a renderci schiavi: il possesso delle cose, il denaro, lo stesso lavoro; persino ogni tipo di legge che contraddice la vita. Chiediamo a Gesù che ci doni la sua libertà, non per diventare vittime dei nostri capricci, ma per rispondere ai nostri veri bisogni.

Vangelo secondo Matteo 11,28-30

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

IL GIOGO LEGGERO

Accogliamo l’invito di Gesù non per sfuggire la stanchezza e l’oppressione della vita, ma per portare ogni cosa con il sostegno della sua presenza e della grazia dello Spirito Santo. Il ‘giogo’ di Gesù è portato sempre in ‘tandem’, proprio come il giogo trascinato dai buoi: per questo diventa leggero. La compagnia di Gesù ci invade dal profondo del cuore, e si manifesta anche con l’amicizia di persone amiche che il Signore rende partecipi della nostra vita.

 

Stiamo a guardare con gioia il dono di Dio per questa giornata...

Vangelo secondo Matteo 11,25-27

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

I MISTERI DEL REGNO

Ci sono pagine di Vangelo che sono come il motivo ricorrente di un brano musicale: ne costituiscono il cuore e diventano il cuore della vita. Così queste parole del Vangelo di Matteo. Il Figlio Gesù che conosce il Padre e i suoi misteri, a chi potrà comunicare la grandezza della sua vita? A chi donerà la vera sapienza? Solo a chi ha il sentimento vivo della propria debolezza e del proprio bisogno. Chi è povero e libero, piccolo e desideroso può accogliere i misteri del Regno.

 

Vangelo secondo Matteo 11,20-24

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

LA GRAZIA CHE PASSA

Sant’ Agostino diceva: “Temo il Signore che passa”. Se Il Signore viene da me, nella mia città e io non me ne accorgo e non vi corrispondo, che cosa perdo? Come potrò rifarmi? Ebbene, il Signore è passato e passa per l’Europa, per l’Italia, per i nostri paesi, per la nostra vita. Una storia, tante persone, tanti segnali della sua presenza. Ce ne possiamo ancora accorgere, possiamo volgere verso di lui lo sguardo, il cuore, l’attenzione: una ‘conversione’ che produce nuova vita.

 

Cominciamo la settimana guardando questo ‘punto di attrattiva’!

Vangelo secondo Matteo 10,34-11,1

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

IL PUNTO DI ATTRATTIVA

Gesù è un punto di attrattiva così forte da superare tutti gli altri rapporti e da sconvolgere ogni legame. Diventa il punto determinante della vita, dal quale tutto viene valutato. La sua è una pretesa sconvolgente, e la storia lo dimostra sia con il martirio di tanti cristiani che hanno scelto di essergli fedeli senza tradirlo, sia con la vita santa di tanti uomini. Quale sussulto e quale ampiezza di vita nascono in colui che si lascia attrarre da Cristo e lo segue?

 

Dal Vangelo secondo Matteo 13,1-9: - Forma breve -

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

IL SEME E IL TERRENO

Un Vangelo di stagione: Gesù in barca parla alla folla che lo ascolta dalla spiaggia. Non è un predicatore qualunque, né solo un uomo saggio; getta la semente e ne racconta la vicenda di aridità e fecondità. Il brano di Vangelo prosegue con la spiegazione della parabola che Gesù fa agli apostoli: il terreno in cui cade la semente è il cuore dell’uomo. Non si tratta solo di capire e mettere in pratica le parole di Gesù, quanto piuttosto di accoglierne la persona; non servono solo l’udito e la mente, ma anche il cuore. Veniamo attratti non dalla finezza della sapienza, ma dal fascino della persona. Gesù afferma che le parabole – pur semplicissime – vengono capite solo da chi apre il cuore; non per via di intelligenza, ma per via di amore. Come per una madre verso il figlio e per un figlio verso la madre. Come per gli innamorati. Gesù non è uno dei sapienti di turno nei giri della storia, ma Colui che ci ama fino a realizzare il nostro destino umano. Lo capisce chi lo ama.

 

STRADA FACENDO

Il Vangelo si fa strada nella vita, come un viandante che percorre un viaggio lungo e fruttuoso. Il Vangelo raccoglie insieme gruppi di pellegrini sostando qua e là, per fare nuovo il mondo. Piccole comunità nascono, come è accaduto nella storia dei grandi evangelizzatori che hanno bonificato campagne e riconciliato cuori, hanno ricostruito città e riaperto vie di comunicazione. Il monaco Agostino nell’Inghilterra, Colombano in Irlanda, Cirillo e Metodio nei paesi slavi, e tanti altri, in forme e tempi diversi, sono diventati padri di molti popoli. Soprattutto Benedetto e i suoi monasteri avviarono il riscatto dell'Europa dalla decadenza della civiltà romana e dall'invasione della barbarie. Per tanti secoli una corrente di vita e di carità ha creato la civiltà contadina e suscitato le confraternite cittadine nell’ambito delle comunità parrocchiali. Il mondo rinasce quando i cristiani si associano nell'impresa della carità e innestano nei rapporti umani la nuova linfa del Vangelo. ...continua a leggere "Solitudine e comunità"