Nella Vigilia di Pentecoste, invochiamo lo SPIRITO SANTO.
Stasera ore 21 VEGLIA di PENTECOSTE in CATTEDRALE
Sabato 3 giugno 2017 Santi Carlo Lwanga e Compagni, martini in Uganda tra il 1886 e il 1887
Vangelo secondo Giovanni 21,20-25
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
TU SEGUIMI
Sono le ultime parole del Vangelo di Giovanni, l’ultimo invito di Gesù a Pietro e ad ogni discepolo. Lo scopo della vita è seguire lui, senza perderci dietro a previsioni e a pretese. Gesù ha percorso la storia ed è entrato nel cuore degli uomini, diventando per molti il grande ideale e il grande amore. Di Lui il mondo e ciascuno di noi abbiamo bisogno. Persone che amano Gesù e lo seguono sono state e sono ancora la novità che cambia il mondo.
Venerdì 2 giugno 2017, Santi Marcellino e Pietro, martiri a Roma nel 303
Vangelo secondo Giovanni 21,15-19
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
MI AMI TU?
Che cosa ci chiede prima di tutto il Signore Gesù? Qualità, abilità, competenze, prestazioni, bravure? Gesù chiede prima di tutto e soprattutto quello che ha chiesto a ‘Simone, figlio di Giovanni’: “Mi vuoi bene?”. Egli domanda la nostra stessa persona, il nostro cuore, la nostra mente, la nostra piena dedizione a Lui. Questa è la condizione perché Gesù possa operare nella nostra vita e quindi perché possa continuare la sua missione nel mondo. E’ il cristianesimo semplice e intero.
Giovedì 1 giugno 2017, San Giustino martire, inizio I secolo-164
Vangelo secondo Giovanni 17,20-26
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
L’ONDA DI DIO
Tornare su questa pagina del Vangelo, letta recentemente, è come ricevere nuovamente una carezza. Nell’ultima Cena Gesù prega il Padre non solo per quanti siedono a tavola con lui, ma anche per ‘quelli che crederanno in lui mediante la loro parola’: prega anche per noi, per te e per me. Egli domanda di continuare a vivere nella nostra vita; domanda che noi possiamo raggiungerlo dove egli è, per immergerci nella sua gloria e nella sua gioia. Ci avvolge un’onda dell’infinito mare di Dio.
Madonna Ausiliatrice
Stasera, mercoledì 31 maggio, ore 21 processione della Madonna Ausiliatrice a partire da Vigo.
Venerdì 2 giugno, gita a Chiampo con la parrocchia. Ancora qualche posto disponibile. € 10,00. Pranzo al sacco.
Mercoledì 31 maggio 2017 – Visitazione della Beata Vergine Maria
Vangelo secondo Luca 1,39-56
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
UN MATTINO CON MARIA
Un po’ come nel primo viaggio che l’ha condotta da Elisabetta, nel mese di maggio Maria ha ripercorso le nostre strade, entrando nelle nostre case. E’ accaduto nelle parrocchie di campagna e di città, in piccoli gruppi o in grandi assembramenti. Maria porta con sé Gesù, il Salvatore. Incontrando Lei, vibriamo di gioia come Giovanni nel grembo e cantiamo la lode con Elisabetta. Ci apriamo all’attesa, alla domanda, alla fiducia. Con lei, il lavoro della vita, in famiglia e nel mondo, ricomincia ad ogni mattino.
Preghiera di Pentecoste
Oggi invochiamo lo Spirito Santo, Spirito di amore per le famiglie: tra i coniugi, tra genitori e figli e tra figli e genitori.
Martedì 30 maggio 2017, Santa Giovanna d’Arco, 1412-1431
Vangelo secondo Giovanni 17,1-11
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
LA PREGHIERA AL PADRE
Dopo avere tanto parlato del Padre ai discepoli, Gesù esprime davanti a loro la preghiera che rivolge personalmente al Padre. Il dialogo eterno che si dispiega tra Padre e Figlio nel profondo della Trinità, si riveste di parole umane. Che cosa domanda il Figlio, se non che la sua stessa vita venga partecipata a ‘tutti coloro che il Padre gli ha dato’? Proprio questa comunicazione ai discepoli costituisce la gloria del Figlio e del Padre: la conoscenza di Dio e il suo mistero di amore, donati agli uomini.
Verso PENTECOSTE
All'inizio di questa settimana che ci conduce alla Pentecoste, invochiamo lo Spirito Santo:
VIENI SANTO SPIRITO - VIENI PER MARIA
Lunedì 29 maggio 21017, Santa Bona da Pisa, 1155-1207
Vangelo secondo Giovanni 16,29-33
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
VICINO A GESU’
Il dialogo di Gesù dice tutta la sua vicinanza ai discepoli, e nello stesso tempo rivela la loro difficoltà a comprendere e seguire. Gesù ne accetta fragilità, li rincuora e li sostiene. Egli desidera dare consistenza alla loro adesione, stringendoli a sé. La vittoria che il Padre gli concede attraverso l’obbedienza fino alla croce, è la strada che egli propone ai discepoli, invitandoli a stare attaccati a lui come egli sta attaccato al Padre.