Vai al contenuto

STRADE DI QUARESIMA

La Quaresima invade la nostra distrazione con le sue proposte di digiuno, preghiera, carità. Restiamo incupiti come chi si sottopone malvolentieri a una penitenza: che passi presto! Il protagonismo moralistico ci fa sentire eroi della fede e della carità, quando per un giorno abbiamo fatto un ‘finto’ digiuno, mangiando ‘appena’ tre volte - un pranzo intero più due refezioni leggere, come viene prescritto - o abbiamo allargato le maglie della carità con un balzo dalla monetina al piccolo biglietto di carta nelle offerte della Messa. Il barcone della Quaresima naviga tutto inclinato dalla nostra parte. ...continua a leggere "Dal Mercoledì delle Ceneri in poi"

1 marzo 2017

Mercoledì delle Ceneri

LA BUONA QUARESIMA

La Quaresima non gode di buona fama. Evoca penitenze e mortificazioni fuori tempo e fuori moda, intese come limitazioni dell’umano e come restrizioni delle nostre possibilità. Perché digiunare e pregare? Perché perdersi nella carità spicciola, mentre i problemi sono altri? Questo, mentre nutrizionisti e istruttori di palestre costringono a tutte le diete e sospingono ad ogni tipo di esercizio. Se è al fine di ottenere una buona salute e un buon fisico, resistiamo. Se è per acquetare l’anima con un’opera buona da mezzo soldo, ogni tanto ci stiamo.                                                         Ma noi cerchiamo di più. Gesù ha passato quaranta giorni nel deserto, digiunando e combattendo le tentazioni di Satana, non per mantenersi in salute, ma per indirizzare il suo corpo e la sua anima a un’impresa grandissima, che avrebbe avuto un enorme impatto negli uomini del suo tempo e in quelli delle generazioni successive. Aveva in mente il Padre e la sua volontà. Da qui è partito deciso.                                                                                                                                                  Per che cosa vale la pena ‘sacrificarsi’? Per la famiglia, i figli, gli amici? Certo lo si può fare per un amore grande, come chi offre ogni istante al Dio della vita, addestrandosi – non solo in Quaresima – con la preghiera, il digiuno, la carità. ...continua a leggere "QUARESIMA"

LA PROMESSA SI COMPIE
Dopo il giovane ricco, il Vangelo presenta Pietro e gli altri che hanno seguito Gesù. Che cosa accade alla vita di chi incontra il Signore e lo segue? Accadono una percezione di novità e uno slancio di rinnovamento. La vita umana viene esaltata al centuplo, poiché ogni cosa e ogni avvenimento ci appartengono e servono alla nostra persona. Si risvegliano un nuovo dinamismo e una libertà di affrontare tutto. Inizia realmente a realizzarsi la ‘vita eterna’ che Gesù promette ai suoi. ...continua a leggere "Martedì 28 febbraio 2017 – Santi Macario, Rufino, Giusto e Teofilo, martiri, a. 250"

Il ‘GIOVANE’ RICCO

Il ‘giovane ricco’ è cresciuto, è diventato bravo osservando i comandamenti e corre a buttarsi ai piedi di Gesù. Uno slancio bello, un desiderio spalancato alla totalità della vita e a una felicità senza tramonto. Gesù lo guarda con compiacenza e affetto. Che cosa gli manca? Mollare i suoi beni e seguire Gesù. Dalla concentrazione su di sé, passare allo sguardo fiducioso a Gesù, via di vita e felicità. E invece se ne va via, ripiombando nella tristezza! ...continua a leggere "Lunedì 27 febbraio 2017 – San Gabriele dell’Addolorata 1838-1862"

Memoria di vocazione

Negli anni che seguirono la fine della seconda guerra mondiale, l'anima delle persone si innalzò come vela al vento, e tanti ideali, anche contrapposti, veleggiarono sul vasto mare della società italiana. Ci fu chi si inoltrò su percorsi vecchi e nuovi precedendo tutti. Madre Antonietta Busetto è stata un'apripista. Ancor prima che ci si potesse rendere conto della sua scelta, se ne partì aggregandosi alla flottiglia delle Madri Canossiane, molto apprezzate nella sua isola, Pellestrina. Antonietta era la figlia più giovane degli zii più vicini, forte e vivace nel servizio alla sua famiglia e alla parrocchia, senza particolari pietismi. Mi riappare davanti agli occhi da quando avevo otto anni la sua faccia sorridente mentre da fuori batte il vetro della finestra che dava sulla strada e annuncia la nascita di una bambina, la prima nipotina. Giravano attorno alla Scuola Materna dell’Istituto Canossiano dell’isola parecchie ragazze, alcune delle quali la seguirono a grappolo. ...continua a leggere "Ricordando Madre Antonietta Busetto"

L’eleganza dei gigli di campo

Un’amica mi avverte della sfilata di moda in corso a Milano dal 22 al 28 febbraio. Non aspettavo altro. La considerazione per l’ingegno degli stilisti, la soddisfazione per il lavoro delle persone, l’ammirazione per la raffinatezza delle modelle, sospingono a considerare con simpatia - mista a un filo di ironia - il bel mondo della moda. Mi sorprende di botto la perfetta coincidenza di tempo con il Vangelo della domenica corrispondente, dove Gesù dice: “E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro…”. Dio che non dimentica gigli e uccelli dimenticherà noi, lasciandoci nudi e senza cibo? E allora, dovremo buttare le sfilate, le mode, i vestiti? Non sia mai. Non siamo nel paradiso terrestre, dove Adamo e Eva passeggiano davanti a Dio ‘vestiti’ così come Dio li ha fatti. ...continua a leggere "La MODA e i GIGLI"

C’ERA UNA VOLTA LA PROVVIDENZA

Camminando tra la gente sulla strada del mercato, si sentono rimbalzare da destra e sinistra spezzoni di discorsi. Si commenta la merce esposta, il mangiare e il bere, le ricette e i pranzi, le questioni di salute, i progetti dei viaggi, i problemi dei figli. Le persone si danno un bel da fare a organizzare la vita, abilissime a scovare problemi in ogni direzione.
Come fare a tenere in mano tutto? Una volta c’era la Provvidenza: quella certa fiducia in Dio, Creatore del cielo e della terra e conduttore delle varie circostanze della vita, che metteva pace al cuore. Alla fine della strada e forse anche nel mezzo del cammin della vita, ci doveva pensare Lui e sicuramente ci stava già pensando, come Padre buono e amorevole. Adesso dobbiamo pensare a tutto noi. Anzi, ci pensano o ci dovrebbero pensare lo Stato, la medicina, la scienza, gli psicologi, forse gli economisti e anche gli avvocati. Al Buon Dio non resta più nulla da fare, se non sorprenderci con i nuovi pianeti che da non so quanti anni luce aspettavano di venire scoperti.
E se al Buon Dio gli dessimo un po’ più da fare?

da Vaticaninsider ...continua a leggere "26 febbraio 2017 – Domenica ottava del tempo ordinario, Anno A"

Don Federico Pichetto ha 33 anni. Sacerdote della Diocesi di Chiavari, è stato invitato a Sottomarina dalle persone del Centro di Solidarietà, attratte dai suoi editoriali sul Sussidiario.net

L'incontro di venerdì 24 febbraio in Teatro San Martino è diventato una storia. La sua storia. Ma dentro la sua storia c'è forse anche la storia di ciascuno di noi. Prova ad ascoltare.

GLI OCCHI DEI BAMBINI

Possono avere otto mesi o quattro anni, gli occhi dei bambini lampeggiano come stelle nel cielo. Girano a destra e a sinistra, guardano, interrogano, ammirano. Gesù pronuncia parole perfette: “Lasciate che i bambini vengano a me”. Gesù per i bambini è una calamita: ascoltano le sue parole, bevono i racconti del suo Vangelo, guardano le sue immagini. Quando abbiamo gli occhi e il cuore di un bambino, rimaniamo protesi al Regno Dio e ci lasciamo conquistare dall’abbraccio di Gesù. ...continua a leggere "Sabato 25 febbraio 2017 – San Nestore di Magydos, Panfilia, vescovo e martire m. 252"