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Disponiamo il cuore a celebrare domani la Festa del Battesimo di Gesù e del nostro Battesimo…

LA LUCE OLTRE BETLEMME

La luce di Betlemme, che aveva brillato fino a Nazaret, viene a risplendere su Cafarnao, il suo lago e la Galilea attraversata dai popoli. L'imprigionamento del Battista segna l'ora in cui Gesù esce allo scoperto e inizia la sua missione. Chi è nelle tenebre si lascia attrarre dalla luce e muove verso il suo bagliore e la sua speranza. Il Vangelo registra l’accorrere di popolazioni verso il Signore. Noi pure cerchiamo i punti nei quali brilla questa luce. ...continua a leggere "Sabato 7 gennaio 2017 – San Raimondo da Penafort, sacerdote, 1175-1275"

LA RISPOSTA E’ IL BAMBINO

I Magi sono tutti gli altri, tutti gli uomini che cercano e domandano, gli uomini dal cuore semplice e sincero che si muovono con fiducia e sanno riconoscere il fatto che si presenta ai loro occhi. La risposta all’uomo che cerca non sta nelle teorie, e non si esaurisce nei calcoli della scienza. La risposta è un Bambino presente per noi. Lo portiamo negli occhi e nel cuore, dopo i giorni del Natale: un Bambino ci è stato donato. ...continua a leggere "Venerdì 6 gennaio 2017 Epifania del Signore"

I DONI DEI MAGI

Che cosa poteva farsene Gesù Bambino dei doni di oro, incenso e mirra? Am
maliati dai vestiti brillanti dei Magi venuti dall’Oriente, se lo domandano i bambini davanti alle grandi statue del Presepio. L’oro, e tutto il resto, è da ammirare, ma che può farsene un bambino? E che se ne faranno i due genitori, che presto dovranno scappare con il bimbo in Egitto? Loro, i Magi, dopo aver offerto i doni, partendo di là, che cosa avranno in contraccambio? Un po’ di fieno per i cammelli? (i camme
lli mangiano fieno?).
A Natale anche noi portiamo doni al Bambino Gesù: addobbi, auguri scambiati con tante persone, qualche veloce atto di carità non disgiunto dal calore delle celebrazioni liturgiche. Dopo, anche noi - come i Magi - ‘per un’altra strada’ facciamo ritorno alle nostre case e alle nostre cose. ...continua a leggere "FESTA dell’EPIFANIA"

LA NOVITA’ CHE PERMANE

Fin da sùbito, l’incontro con Gesù è un’esplosione di persone: Giovanni e Andrea, Simone chiamato Pietro, Filippo, Natanaele e tutti quelli che seguono, fino all’arrampicata in cielo. L’incontro con Cristo non è un bel dormire, ma una ricchezza di vita che si espande come un fiume in piena. La novità delle sua persona è talmente interessante e attraente, che scuote il mondo. Seguiranno le folle, le contestazioni, i martiri, la vita. Fino al presente. ...continua a leggere "Giovedì 5 gennaio 2017 Sant’Amata della Tebaide, vergine, sec.V"

In questi giorni fatevi un regalo:                                                                                 visitate la Mostra nella Chiesetta di S.Martino in Campo Duomo a Chioggia. Oltre il Presepi dell'Anfass e il modello dell'orologio del Dondi,                               trovate i coloratissimi e limpidi dipinti di Gerry Lunardi: una vera scoperta.
Fino a domenica 8 gennaio!!!
Ciao!
Don Angelo

L’INIZIO

Come una pianta che subito attecchisce e cresce, come un olio che si diffonde, l’annuncio di Giovanni Battista coinvolge i primi che seguono Gesù. E’ l’inizio della corrente cristiana che ha toccato le sponde dell’umanità. Giovanni e Andrea sono presi dentro un’esperienza: “Venite e vedete”. Rimangono con lui quel giorno e ritornano i giorni seguenti. A sua volta, subito Andrea coinvolge il fratello Simone. E subito Gesù pianta la prima Pietra dell’edificio della Chiesa.  ...continua a leggere "Mercoledì 4 gennaio 2017, Sant’Angela da Foligno 1248-1309"

A uno sguardo anche appena consapevole, il Natale lascia attoniti. Dio – il tutto, l’infinito - si è fatto uomo, ha preso un volto, il volto di tutti noi e di tutti gli uomini e la fattura di tutte le cose. E’ possibile guardarlo, accarezzarlo, abbracciarlo, e poi dipingerlo, figurarlo, rappresentarlo.

Occorrono parole grandi e vere per dire questo, come quelle di un autore imprevedibile, Jean Paul Sartre, in un dramma rappresentato nel Natale del 1940 per i compagni di prigionia nel campo di Treviri. La storia è ambientata in un villaggio vicino a Betlemme all’epoca in cui la Giudea era oppressa dai Romani. Vi risplende la descrizione della maternità umana e divina di Maria.

“La Vergine è pallida e guarda il bambino. Ciò che bisognerebbe dipingere sul suo viso è uno stupore ansioso che non è apparso che una volta su un viso umano. Poiché il Cristo è il suo bambino, la carne della sua carne, e il frutto del suo ventre. L’ha portato nove mesi e gli darà il seno, e il suo latte diventerà il sangue di Dio. E in certi momenti, la tentazione è così forte che dimentica che è Dio. Lo stringe tra le sue braccia e dice: piccolo mio! Ma in altri momenti, rimane interdetta e pensa: Dio è là e si sente presa da un orrore religioso per questo Dio muto, per questo bambino terrificante… Lo guarda e pensa: “Questo Dio è mio figlio. Questa carne divina è la mia carne. È fatta di me, ha i miei occhi e questa forma della sua bocca è la forma della mia. Mi rassomiglia. È Dio e mi assomiglia”. E nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per lei sola. Un Dio piccolo che si può prendere nelle braccia e coprire di baci, un Dio caldo che sorride e respira, un Dio che si può toccare e che vive”.
Come è possibile a noi partecipare di questa tenerezza, se non incontrandolo oggi, vivo e presente? Dove, se non nel sacramento che lo contiene e dal quale tutto lo spazio umano prende nuova forma e aspetto, fino a dire la verità di quel che siamo, noi divenuti carne della sua carne come egli è divenuto carne della nostra carne? Dal sacramento alla vita, dalla chiesa alla casa e alla strada, dal segno alle persone. Una densa e fitta rete di carità e di speranza sostiene il mondo e gli impedisce di crollare. Nel considerare questa tessitura che attraversa le nostre città, improvvisamente accade la certezza del Dio presente. Come sarebbe difficile credere nel Dio soltanto creatore e lontano nei cieli. Invece Egli ha invaso gli spazi dell’esistenza umana, dalla nascita alla morte, dalla condivisione all’amicizia, dal timore alla speranza. Si è posto a un nuovo inizio della storia e la permea nella vita di coloro che credono. La certezza su di Lui si innalza non in una costruzione di pensieri, ma nell’esperienza di fatti che accadono.

Da Angelo Busetto, "La traversata", Edizioni Itaca, pp.17-19