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Lo SPOSO SEMPRE NUOVO

Riprendere lo stesso brano di Vangelo in tempi e circostanze diverse ne fa gustare un nuovo sapore, come il vino vecchio in paragone con quello nuovo. Gesù ci chiama a vivere tutte le circostanze della vita, quelle liete e quelle tristi: ci chiama a partecipare alla sua festa di nozze e alla sua croce. Niente di quel che ci accade è inutile e senza valore. Tutte le circostanze e tutte le condizioni vengono salvate e rese utili per il tempo e l'eternità dalla croce e dalla risurrezione del Signore. ...continua a leggere "Venerdì 2 settembre 2016 – S.Elpidio di Lione sec V"

PRENDI IL LARGO

Il primo a prendere il largo è Gesù, che fa scostare da terra la barca di Pietro per farsi ascoltare dalla folla. Poi Gesù invita il capobarca a prendere il largo per una nuova pesca. Gesù non riduce mai, non gioca al ribasso, ma lancia al largo: la parola, la pesca, la vita. Alla fine è proprio la vita di Pietro ad essere rilanciata: “Sarai pescatore di uomini”. Con un maestro così audace, che ci carica di fiducia e di slancio, anche la nostra vita prende il largo della missione e della carità. ...continua a leggere "Giovedì 1 settembre 2016 – San Giosuè, Patriarca, XII sec. a.C."

UN LUNGO PERCORSO

La lettura continua del vangelo di Luca nei giorni feriali permette di percorrere i giorni e le ore di Gesù. Dopo la preghiera del sabato nella sinagoga di Cafarnao, sulla riva del lago di Tiberiade, Gesù va nella casa di Pietro. Sùbito opera un miracolo ‘casalingo’. Giunta la sera, cioè finito il giorno festivo che esigeva un riposo totale, la gente gli conduce persone malate nel corpo e nello spirito. La mattina dopo Gesù è già partito. Un lungo percorso lo conduce dalle strade della Galilea fino a noi. ...continua a leggere "Mercoledì 31 agosto 2016 – San Raimondo Nonnato, Spagna 1200-1240"

STUPITI DEL SUO INSEGNAMENTO

Gesù insegna a tavola, in strada, nella sinagoga. Parla in modo diretto e immediato, affronta situazioni e questioni senza ambiguità e reticenze, prendendole di petto. Spiega la vita e insegna a vivere. La gente se ne accorge e riconosce l’autorità di Gesù, che si esprime come sapienza e convinzione. Ma non basta. La parola di Gesù non solo insegna, ma opera. “Comanda con autorità e potenza” vincendo la presenza e l’azione degli ‘spiriti impuri’, cioè di Satana. Siamo stupidi e attratti dall’autorità di Gesù che convince attraverso parole e opere. ...continua a leggere "Martedì 30 agosto 2016 – Beato Alfredo Idelfonso Schuster, arcivescovo di Milano 1880-1954"

Il PRIMO

Giovanni Battista precede tutti e a tutti prepara la strada, nella nascita e nella morte: nel martirio!
Il ‘potere’ di Erode, mescolato alla decadenza morale, toglie di mezzo il testimone scomodo. Il martirio di Giovanni Battista apre – anzi prosegue - una strada che viene molto battuta nella storia, specie in quella dei cristiani, discepoli del Crocifisso. Gesù, che dona la vita, vale la vita. Egli rende dignitoso il vivere e il morire. Non solo in faccia al mondo o sui libri di storia, ma nella realtà dell’esistenza: in Lui nasciamo, viviamo, moriamo, risorgiamo. ...continua a leggere "Lunedì 29 agosto 2016, Martirio di San Giovanni Battista"

Alla Messa per le vittime del terremoto, il vescovo D'Ercole ha citato un episodio dal Don Camillo di Guareschi:

“C’è una pagina nella bellissima avventura di Don Camillo che narra di una sera malinconica nella quale questo originale parroco dovette affrontare il dramma di un’alluvione che aveva complicato terribilmente la speranza della sua gente. Leggo dal libro di Giovannino Guareschi: ‘la porta della Chiesa era spalancata, si vedeva la piazza con le case allagate e il cielo grigio e minaccioso. Fratelli, disse Don Camillo, le acque escono tumultuose dal letto del fiume e tutto travolgono, ma un giorno esser torneranno placate nel loro alveo e ritornerà a splendere il sole. E se alla fine voi avrete perso ogni cosa, sarete ancora ricchi se non avrete perso la Fede in Dio, ma chi avrà dubitato della bontà e della giustizia di Dio sarà povero e miserabile anche se avrà salvato ogni cosa. Don Camillo parlò a lungo nella Chiesa devastata e deserta e intanto la gente immobile sull’argine guardava il campanile, diffidente, come in questi momenti. E’ giusto. Ma perché Dio fa questo. E continuò però a guardarlo questo campanile, vennero i rintocchi dell’elevazione, le donne si inginocchiarono, le campane suonarono. Amici, le torri campanarie dei nostri paesi che hanno dettato i ritmi dei giorni e delle stagioni sono crollate, non suonano più, ma un giorno riprenderanno a suonare e sarà il giorno della Pasqua”.

IL NOSTRO POSTO

Qual è il nostro posto nella vita? Quante volte abbiamo la pretesa di cambiare il posto in cui siamo, perché lo sentiamo inadatto? Spesso non è in gioco solo il desiderio legittimo di migliorare la propria condizione, quanto piuttosto l'orgoglio e l'insaziabilità. Quale posto possiamo desiderare nella vita se non quello che ci è stato affidato, quello che è determinato dalla nostra vocazione e che apre la strada alla realizzazione della nostra vita? Quando riconosciamo il ‘nostro posto’, apriamo il cuore ad accogliere e ospitare altri, senza la pretesa del contraccambio. ...continua a leggere "28 agosto 2016 – Domenica XXII durante l’anno C – Sant’Agostino Vescovo, 354-430"