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AMORE E GIOIASacro Cuore

Il Cuore di Cristo non vibra solo per un sentimento affettivo. Esso è il motore umano di tutta l’azione del Signore Gesù per noi uomini e per la nostra salvezza. La parabola racconta l’iniziativa di misericordia verso la pecora perduta, ed esalta la gioia del ritrovamento: una gioia condivisa con amici e vicini, fino alla comunione del paradiso. La gioia per la conversione di un fratello è un fiume che irrora la vita di tutti e si espande come un lago. Il Cuore di Cristo vuole abbracciare tutti gli uomini della terra. ...continua a leggere "Venerdì 3 giugno 2016 Sacratissimo Cuore di Gesù"

UN AMORE PIU’ GRANDE

Gesù è lieto che lo scriba confermi le sue parole sul primo e sul secondo comandamento, e aggiunge: “Non sei lontano dal regno di Dio”. Cosa dovrà fare ancora lo scriba?
Lo scriba dovrà allargare l’orizzonte dentro il quale riconoscere chi è il prossimo: non solo il vicino di casa o di fede, ma ogni uomo che la vita ci fa incontrare. Soprattutto dovrà guardare Gesù, per imparare come Egli ama il Padre e ama gli uomini; dovrà imparare a domandare che questo amore più grande gli venga donato come grazia. ...continua a leggere "Giovedì 2 giugno 2016, Santi Marcellino e Pietro, martiri nel 303"

Justin_filozofNe parla Papa Benedetto,

Udienza del 7 marzo 2007

Cari fratelli e sorelle,

stiamo in queste catechesi riflettendo sulle grandi figure della Chiesa nascente. Oggi parliamo di san Giustino, filosofo e martire, il più importante tra i Padri apologisti del secondo secolo. La parola «apologisti» designa quegli antichi scrittori cristiani che si proponevano di difendere la nuova religione dalle pesanti accuse dei pagani e degli Ebrei, e di diffondere la dottrina cristiana in termini adatti alla cultura del proprio tempo. Così negli apologisti è presente una duplice sollecitudine: quella, più propriamente apologetica, di difendere il cristianesimo nascente (apologhía in greco significa appunto «difesa») e quella propositiva, «missionaria», di esporre i contenuti della fede in un linguaggio e con categorie di pensiero comprensibili ai contemporanei. ...continua a leggere "San Giustino, filosofo e martire"

OLTRE OGNI CALCOLO

Ecco un caso di legge-capestro: la donna indotta a sposare sette mariti, uno di seguito all’altro. L’argomento dei sadducei vorrebbe essere stringente, ma lo sgambetto a Gesù non riesce: “Voi non conoscete le Scritture né la potenza di Dio”. Dio vive e fa vivere dentro un’altra logica. Dio ama e fa amare con un amore diverso. Egli dona una misura più grande di ogni calcolo: la si scopre – come racconta l’Amoris Laetitia - aprendosi all’amore rivelato e donato nella vita di Gesù ed espresso nella sua nuova legge.

...continua a leggere "Mercoledì 1 giugno 2016 – San Giustino martire II sec"

225px-Giotto_-_Scrovegni_-_-16-_-_VisitationVergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.

Or questi, che da l'infima lacuna
de l'universo infin qui ha vedute
le vite spiritali ad una ad una,

supplica a te, per grazia, di virtute
tanto, che possa con li occhi levarsi
più alto verso l'ultima salute.

E io, che mai per mio veder non arsi
più ch'i' fo per lo suo, tutti miei prieghi
ti porgo, e priego che non sieno scarsi,

perché tu ogne nube li disleghi
di sua mortalità co' prieghi tuoi,
sì che 'l sommo piacer li si dispieghi.

Ancor ti priego, regina, che puoi
ciò che tu vuoli, che conservi sani,
dopo tanto veder, li affetti suoi.

Vinca tua guardia i movimenti umani:
vedi Beatrice con quanti beati
per li miei prieghi ti chiudon le mani!".

 

L’INCONTRO DELLA VITA

Bellissima la festa della Visitazione. Cosa c’è di più bello dell’incontrare qualcuno portandogli Gesù? In questo caso, la corrispondenza tra Maria ed Elisabetta è profonda: ciascuna delle due madri riconosce e accoglie l’altra, con il frutto del suo grembo. Ne sgorgano riconoscenza, gioia, canto. E’ la gioia del Vangelo, non appena come annuncio verbale ma come presenza personale. E’ la letizia dell’amore, non solo come sentimento, ma come presenza all’opera. Nel grembo di queste due madri e nel loro incontro avviene il cristianesimo, dono per noi e per tutti. ...continua a leggere "Martedì 31 maggio 2016 – Visitazione della Beata Vergine Maria"

Parole di un Ratzinger trentatreennne....

“È invece il pane del pellegrino che Dio ci porge in questo mondo, che ci porge dentro la nostra debolezza”. Così scriveva nel 1960 Joseph Ratzinger. “Idee fondamentali del rinnovamento eucaristico del XX secolo” è un saggio tratto da una conferenza dell’allora giovane professore di teologia. Il testo, anticipato dal quotidiano «Avvenire» apre il primo dei due tomi del volume 7 dell’Opera omnia che raccoglie gli scritti sul Concilio e sarà pubblicato in autunno dalla Libreria Editrice Vaticana
JOSEPH RATZINGER – VATICAN INSIDER 29/05/2016
Negli ultimi tre/quattro secoli, in modo alquanto unilaterale, era stato posto l’ accento sul fatto che nell’ ostia consacrata è presente Dio stesso. È, senza dubbio, qualcosa di molto importante e grande, in fin dei conti è comprensibile che tutta l’ attenzione si concentrasse su questo punto. E tuttavia non è la cosa decisiva in questo sacramento, e soprattutto non è quello che Cristo con la sua istituzione in realtà si proponeva. Il risultato della concezione di un tempo era stato che l’ Eucaristia veniva intesa soprattutto come sacramento da adorare: Dio è presente, dunque bisogna adorarlo. L’ ostensorio fu arricchito sempre più (esiste solo dal tardo Medioevo), il tabernacolo divenne sempre più maestoso, coprendo quasi del tutto la mensa dell’ altare, nacquero le processioni e le preghiere per l’ adorazione eucaristica. Ma soprattutto non si osava quasi più comunicarsi. Dio lo si può adorare: ma lo si può anche ricevere? ...continua a leggere "“La Comunione non è un premio per chi è virtuoso”. J.Ratzinger"

UNA STORIA ATTUALE

Appena dopo aver festeggiato il dono dell’Eucaristia, Corpo del Signore, questo Vangelo ci sorprende con una storia di ingratitudine. Non si tratta solo di una parabola. E’ la grande storia di Dio con gli uomini, e non riguarda solo l’antico popolo ebreo. Per tutti noi, per me, Dio ha cura, manda i suoi servi e perfino il Figlio Gesù. La partita è ancora tutta aperta. Possiamo di giorno in giorno edificare la vita sulla pietra fondamentale della casa-chiesa nella quale abitiamo: riconosciamo, accogliamo e amiamo Gesù, principio di vita. ...continua a leggere "Lunedì 30 maggio 2016 – Santa Giovanna d’Arco, 1412-1431"

IL GESTO EUCARISTICO

L’Eucaristia non è solo un’azione liturgica. Il fatto raccontato dal Vangelo è pieno di gesti eucaristici: prendere, alzare gli occhi, recitare la benedizione, spezzare, consegnare, distribuire: eppure non si svolge in Chiesa e non è una liturgia. E’ un’azione di carità. Non è un pane qualsiasi ad essere distribuito: è il pane (e il pesce) che ‘noi abbiamo’. Questo pane diventa segno di Cristo: il suo corpo e il suo sangue, consegnato e distribuito. Con l’esito di una straordinaria sovrabbondanza: dodici ceste avanzate, una per ciascun apostolo che ha distribuito il pane.
...continua a leggere "Domenica 29 maggio 2016 – Solennità del CORPUS DOMINI"