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Vangelo secondo Marco 1,29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

LO SPAZIO DI GESU’

Ecco dove abitava Gesù: Simone e Andrea lo ospitavano in casa a Cafarnao. Qui Gesù compie il secondo miracolo registrato nel Vangelo di Marco: guarisce la suocera dalla febbre, e la donna riprende a servirli. Ormai la gente, che l’aveva visto nella sinagoga al mattino, ha ‘scoperto’ chi è Gesù, e a sera, finito il riposo del sabato, gli porta malati e indemoniati. Lo spazio in cui si muove Gesù è più grande di Cafarnao, e arriva a toccare la sponda della nostra vita.

14 Gennaio 2024, Domenica II del Tempo Ordinario, Anno B

Introduzione del celebrante
Il Vangelo ci riporta agli inizi: il desiderio e la ricerca di due discepoli del Battista e il loro primo incontro con Gesù. Domandiamo che il nostro cuore si ridesti per seguire il Signore.

1. Signore Gesù, rinnova in noi il desiderio di incontrarti e di seguirti. Donaci la gioia di testimoniarti ai nostri fratelli e sorelle bisognosi dell’incontro con te,
Preghiamo: GESU’ NOSTRO MAESTRO, ASCOLTACI

2. Signore Gesù, Ti affidiamo tutti coloro che, come Giovanni Battista, ti indicano presente e ci segnano la strada: il papa, il nostro vescovo, i sacerdoti e tanti testimoni della fede. Ispira nei giovani il desiderio di seguirti nel sacerdozio e nella vita consacrata,
Preghiamo: GESU’ NOSTRO MAESTRO, ASCOLTACI

3. Signore Gesù, la tua terra e tanti luoghi nel mondo sono sconvolti dalla guerra: ti affidiamo il desiderio e il bisogno di pace e di riconciliazione perché tu lo realizzi con la potenza della tua grazia. Converti il cuore degli uomini,
Preghiamo: GESU’ NOSTRO MAESTRO, ASCOLTACI

4. Signore Gesù, la tua presenza conforti le persone sole, malate, oppresse, esiliate, rifugiate. Donaci un cuore aperto all’accoglienza e alla carità, nelle nostre case e nella società,
Preghiamo: GESU’ NOSTRO MAESTRO, ASCOLTACI

Conclusione del celebrante
Dio nostro Padre, affidiamo a te il nostro desiderio di bene per noi e per tutti i nostri fratelli e sorelle. Per Cristo nostro Signore. Amen.

La STRADA DA SEGUIRE

C’è un’ora bella, importante, decisiva nella nostra vita? Giovanni e Andrea la ricordano ancora tanti anni dopo. Da lì è cominciato tutto non solo per loro, ma anche per noi. Si sono fidati dell’indicazione del Battista. Abbiamo persone di cui fidarci per la strada da percorrere nella fede? Anche il giovane Samuele ha avuto bisogno del suggerimento del suo maestro. Noi chi ascoltiamo? A nostra volta possiamo essere buona occasione per altre persone: un giovane, un figlio… Aiutiamoci a guardare e a seguire ciò che è vero.

Vangelo secondo Marco 1,21-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

UNA PRESENZA AUTOREVOLE

Fin dall’inizio, Gesù si muove con libertà a Cafarnao, nel territorio della Galilea dove inizia la sua missione. Com’era normale, entra di sabato nella sinagoga e insegna. Subito sorprende la sua autorità: Egli non è un semplice lettore o ripetitore. ‘Entra’ nella parola e la fa vivere delle sua vita. Ne subisce il contraccolpo l’uomo indemoniato, che reagisce con violenza: e Gesù lo libera dal demonio che lo possiede. Chi è dunque questo Gesù?

Vangelo secondo Marco 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

L’INIZIO

Entrando nel ‘tempo ordinario’ della liturgia della Chiesa, il Vangelo di Marco, dopo aver raccontato in modo stringato la predicazione del Battista, il Battesimo di Gesù e le sue tentazioni nel deserto, subito apre al ministero pubblico di Gesù. Ecco l’annuncio del regno e l’invito a convertirsi e a credere al Vangelo, cioè all’annuncio di quanto sta per accadere. Fin subito, Gesù non agisce da solo ma chiama quattro pescatori a condividere la sua missione. E’ l’inizio della nostra storia.

Vangelo secondo Marco 1,7-11

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

BATTESIMO: UNA VITA NUOVA

Nel battesimo al fiume Giordano, Gesù apre un varco di vita nuova per tutti. Agnello di Dio che prende su di sé i peccati del mondo; Figlio di Dio proclamato davanti a tutti; pieno di Spirito Santo per essere Salvatore di tutti. Questa sua nuova presenza agisce nel nostro Battesimo. Gesù ci raggiunge al livello della condizione di peccatori per donarci la sua vita di Figlio, per vivere come figli di Dio e fratelli e sorelle. Il Battesimo è all’origine di una nuova personalità umana e di un nuovo mondo.

Vangelo secondo Matteo 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

EPIFANIA PER IL MONDO

Con l’Epifania, la stella del Natale apre la strada al mondo. Gesù viene per tutti e si propone come salvatore di tutti, particolarmente dei bambini, inizio della vita. Consideriamo il nostro cuore, l’attesa di vita e di felicità: chi vi corrisponde? Consideriamo il bisogno del mondo, di pace, giustizia, fraternità, riconciliazione e perdono, accoglienza e misericordia: chi vi corrisponde? Gesù viene, è tra noi. Andiamo verso di Lui portandogli il bisogno del cuore e il dramma del mondo: preghiera che domanda, carità che condivide.

Vangelo secondo Giovanni 1,43-51

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

UN INCONTRO PERSONALE

Quello che è avvenuto all’inizio, continua ad accadere. Gesù incontra personalmente Filippo; Filippo incontra Natanaele, che rimane diffidente; Filippo lo sfida: “Vieni e vedi”. Accade subito, e Natanaele rimane sorpreso da Gesù e lo acclama subito come Messia: gli basta il suo sguardo. La storia cristiana è una storia di incontri, da persona a persona. L’aderire dipende dalla credibilità del testimone, ma anche da un cuore aperto e disposto. Un passo per ogni generazione, e che si ripete poi nella vita.

Vangelo secondo Giovanni 1,35-42

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

PRIMI INCONTRI

E’ come lo svegliarsi della giornata, l’accendersi del sole, il primo fremito dell’orchestra. Cominciano le note di una lunga musica che attraversa il tempo della storia, con il rimbalzo da uno strumento all’altro, da una melodia all’altra, da una persona all’altra, da una compagnia all’altra. E’ così che il fiume del Vangelo è venuto a lambire la sponda della nostra vita; Cristo è arrivato a toccare il nostro cuore, ancora sorprendendo la nostra attesa: “Che cosa cerchi?”