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La Sindone e il Natale
L’ODORE DI UN CORPO
Pare che la mostra The Mystery Man si stia chiudendo con il botto: il tempo natalizio ha visto una crescita esponenziale di visitatori. So di alcuni amici, in gruppi anche consistenti, che da varie città sono arrivati a Chioggia ‘per vedere la mostra della Sindone’. Ho percepito una profonda vibrazione in alcuni di loro. Di fronte a Cristo, denunciato, catturato, percosso con i flagelli, coronato di spine, inchiodato mani e piedi sul ruvido legno della croce, morto esalando lo spirito, e infine deposto completamente nudo sulla tavola, si è realizzata un’esperienza che ha percosso gli occhi e trafitto il cuore di molti, forse di tutti. Quest’Uomo ridotto così. Così l’abbiamo ridotto.
Guardare, contemplare, tenere in mente questa figura mentre scorrono i giorni del Natale produce un’impressione strana. Come mettere in paragone il dolce Bambino di Betlemme con il Cristo trafitto?
Il presepio nel circondario del paesaggio, il movimento dei personaggi, l’invenzione delle caratterizzazioni, la fresca atmosfera natalizia; e anche, la densità della celebrazione della Notte di Natale, con la Veglia di letture e canti, e poi subito il frastuono dei regali di Natale, le gite, i pranzi, gli incontri; tutto questo dentro l’eco mediatico delle bombe, la distruzione dei palazzi, lo strazio delle persone.
Eccoci di fronte all’uomo vilipeso, annientato, sconvolto, che si chiama Gesù di Nazaret.
In questi giorni ho in mano il racconto che il romanziere francese Eric Schmitt fa della sua visita a Gerusalemme - La sfida di Gerusalemme -; va a descrivere il cammino dei pellegrini nelle quattordici stazioni della Via Crucis, racconta la sua ripulsa dentro la basilica del Santo Sepolcro in mezzo alla confusione della gente e alla babele delle liturgie, e lui che, in coda agli altri, si avvia verso il buco dove è stata piantata la croce di Cristo: “Improvvisamente tocca a me. Mi inginocchio, mi piego in avanti e… E…  E lo sento. Di colpo respiro l’odore di un corpo. Ne percepisco fisicamente il calore, vicinissimo a me. Uno sguardo potente mi investe…”
Chi è questo Gesù di Betlemme avvolto nella musica natalizia, chi è questo Cristo della Sindone con la ferita aperta ai piedi e nel petto, chi è questo Corpo che suda ai piedi della Croce?
Il mistero di Gesù, dalla nascita alla morte di Croce, contiene tutto il mistero dell’uomo; il dramma della nostra vita e della nostra morte non svanisce nel nulla, ma viene raccolto nel caldo abbraccio del Suo Corpo vivo.

Angelo Busetto 

Vangelo secondo Giovanni 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo” E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

UNA PRESENZA

Quello che in Avvento abbiamo atteso come promessa, ora diventa presenza. Gesù viene verso di noi, e lo possiamo riconoscere per la testimonianza di Giovanni Battista, dei primi discepoli, e di tante persone che ancora lo seguono e lo testimoniano. Possiamo guardare noi stessi e il mondo con occhio nuovo, cuore nuovo, energia nuova. Il dono dello Spirito che pervade la sua vita, si diffonde nella nostra vita dal giorno del Battesimo. Camminiamo in una vita nuova.

Sabato 6 Gennaio 2024, Epifania del Signore
Giornata Mondiale dell’Infanzia Missionaria

Introduzione del celebrante
Ecco dunque Gesù davanti ai nostri occhi e manifestato al mondo, riconosciuto dai magi come Dio e Salvatore. L'Epifania è l'inizio di questa ‘manifestazione’ che attraversa il tempo e invade lo spazio. Domandiamo che la stella dei Magi continui a indicare la strada che porta tutti all’incontro con Gesù, a cominciare dai bambini.

  1. Per la Chiesa: l’annuncio di Gesù Salvatore, proclamato dai pastori della Chiesa e testimoniato da tutto il popolo di Dio, diventi luce che mostra ad ogni persona sulla terra la strada per arrivare all’incontro vivo con Lui,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Per tutti i bambini del mondo, per quanti sono custoditi nel grembo materno, per quelli che vivono in condizioni di guerra, di povertà, di pericolo, perché possano fiorire alla vita,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Per quanti cercano la strada della vita, per quanti desiderano pace e salvezza per sé e per i propri figli; perché la via del bene prevalga su ogni male e conduca all’incontro con Cristo Salvatore,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Per chi domanda pace e salvezza, per chi soffre ed è perseguitato, per chi è oppresso da solitudine e disperazione: risplenda la stella della speranza e avvenga l’abbraccio dei fratelli,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
I doni che noi presentiamo al Bambino Gesù insieme con Maria e Giuseppe, sono i nostri bisogni e quelli del mondo e le nostre preghiere per noi e per tutti.  Per Cristo nostro Signore. Amen

EPIFANIA PER IL MONDO

Con l’Epifania, la stella del Natale apre la strada al mondo. Gesù è venuto per tutti e si propone come salvatore di tutti, particolarmente dei bambini, inizio della vita del mondo. Consideriamo il nostro cuore, la nostra attesa di vita e di felicità: chi vi corrisponde? Consideriamo il bisogno del mondo, di pace, giustizia, fraternità, riconciliazione e perdono, accoglienza e misericordia: chi vi corrisponde?Gesù è venuto, è tra noi. Andiamo verso di Lui portandogli tutto il bisogno del cuore e tutto il dramma del mondo: preghiera che domanda, carità che condivide.

 

Domenica 7 gennaio 2024, Battesimo del Signore, Anno B

Introduzione del celebrante
Il Battesimo di Gesù al fiume Giordano apre la strada al nostro Battesimo. Davanti a tutti Gesù viene riconosciuto come Figlio di Dio, e lo Spirito Santo che lo riempie si diffonde nel mondo. Ci affidiamo a Gesù, nuova sorgente di vita.

  1. Signore Gesù, Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, liberaci dal male dell’odio e dell’indifferenza, apri il nostro cuore alla misericordia e alla condivisione,

Preghiamo: PER IL MISTERO DEL TUO BATTESIMO, SALVACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, Figlio di Dio, dona a tutti i cristiani di scoprire e di vivere come figli di Dio rigenerati nel Battesimo, riuniti come fratelli nella comunità della Chiesa, tuoi testimoni nel mondo,

Preghiamo: PER IL MISTERO DEL TUO BATTESIMO, SALVACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, rinnova oggi la gioia e la grazia del Battesimo per noi e per i nostri figli, rendici lieti e leali nel testimoniare la bellezza della vita cristiana in famiglia, in comunità, nella società,

Preghiamo: PER IL MISTERO DEL TUO BATTESIMO, SALVACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti domandiamo che a tutti i popoli sia rivelata la novità della tua venuta nel mondo, come Dio e Salvatore di tutti e a tutti possa giungere la grazia del Battesimo,

Preghiamo: PER IL MISTERO DEL TUO BATTESIMO, SALVACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Ti ringraziamo o Dio, nostro Padre, per il battesimo del tuo Figlio Gesù che ci fa riconoscere come figli e fratelli. Affidiamo a te i desideri e le invocazioni nostre e di tutti gli uomini e le donne del mondo. Per Cristo nostro Signore.

BATTESIMO: UNA VITA NUOVA

Nel battesimo al fiume Giordano, Gesù apre un varco di vita nuova per tutti gli uomini. Agnello di Dio che prende su di sé i peccati del mondo; Figlio di Dio proclamato davanti a tutti; pieno di Spirito Santo per essere il Salvatore di tutti. E’ questa sua nuova presenza nel mondo che agisce nel nostro Battesimo. Gesù ci raggiunge al livello della nostra condizione di peccatori per donarci la sua vita di Figlio, per vivere come figli di Dio e fratelli e sorelle. Il Battesimo è all’origine di una nuova personalità umana e di un nuovo mondo.

 

Vangelo secondo Giovanni 1,19-28

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

DAVANTI AL MISTERO

Veniamo posti davanti al mistero, una realtà che siamo incapaci di afferrare. Se diciamo: “Non esiste; non è possibile…”, tagliamo via l’immensità di cielo e terra, ed eliminiamo la profondità del cuore umano; ci riduciamo a camminare sulla superficie dell’essere. Giovanni Battista fa guardare oltre: “In mezzo a voi sta uno che non conoscete”. Il ‘mistero’ appare dentro la storia. Occorrono occhi per vedere, come i pastori e tanti altri; mente e cuore per capire, come i due santi di oggi.

Vangelo secondo Luca 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

LA MADRE E IL FIGLIO, INIZIO DEL MONDO NUOVO

Inizio anno: l’iniziativa di Dio con la maternità divina di Maria inaugura un mondo nuovo con Gesù, Figlio eterno del Padre, nato nel tempo. Dio viene ad abitare la sua casa la nostra casa, il nostro mondo il suo mondo. Anche attraverso gli sviluppi della scienza e della tecnica, come l’intelligenza artificiale – secondo il messaggio del Papa - il mondo potrà percorrere le vie della verità, della fraternità e della pace, superando ogni artificio e inganno.

Vangelo secondo Luca 2,22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerà l’anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

IN FAMIGLIA

Nasce, cresce, vive in una famiglia umana. Il prodigio della concezione verginale di Gesù esalta la maternità di Maria, ma non toglie valore alla paternità legale e attiva di Giuseppe. Gesù nasce e cresce come vero uomo in una famiglia: ecco il modo ‘umano’ per nascere e crescere. Noi, concepiti e cresciuti nella nostra famiglia umana, ‘subito’ veniamo inseriti nella famiglia di Gesù, accolti e accompagnati dalla Chiesa con i sacramenti del Battesimo, Cresima, Eucaristia, Matrimonio… Occorre tornare all’origine della nostra identità umana.

Vangelo secondo Luca 2,36-40

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

IL COMPIMENTO

Ci sono due persone anziane al tempio, quando Maria e Giuseppe vi portano Gesù. Il primo è Simeone, la seconda è Anna. Sul finire della vita, trovano compimento il loro desiderio e la loro attesa del Messia. Occorre attendere per anni l’adempimento di una promessa, e quando accade ha una forma diversa da quella che si poteva immaginare. Occorre quindi la fedeltà nel tempo. E quando il tempo non basta, si apre davanti a noi l’eternità.

Vangelo secondo Luca 2,22-35

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori»

IL BIMBO SALVATORE

La famiglia di Nazaret vive dentro la tradizione ebraica: riconosce Dio fonte della vita e Gli presenta il Bambino, al quale appartiene. Sull’antica radice della storia del popolo scelto da Dio, spunta un ramo nuovo, il Figlio che porta a compimento la promessa e diventa luce per tutte le genti. Occorre riconoscerlo, come il vecchio Simeone, nel Bambino di Nazaret, nel Crocifisso morto e risorto a Gerusalemme, in Cristo vivo nella storia. Con umiltà di cuore, accogliendolo come segno di contraddizione.